da il mattino ,LUIGI FUCCI, I legionari della XXX Legione Ulpia Traiana Victrix sono apparsi di nuovo con le loro corazze ed elmi scintillanti per il sole nella zona di Piana di Prata ritenuta da alcuni studiosi il luogo Forche Caudine nel quale i sanniti sconfissero i romani, sottoponendoli alla vergogna di passare sotto le forche costituite da tre lance. Dopo aver percorso un buon tratto del territorio montano, i legionari si sono diretti all'azienda «La fontana del faggio», una delle quattro strutture ricettive presenti nel parco del Taburno Camposauro, le altre sono «Serra del Taburno» di Tocco Caudio, «Giravento» di Melizzano e «Frangiosa» di Torrecuso, che ha aderito al progetto Fattorie del Panda promosso da Wwf Anagritur e dalla Federazione Italiana Parchi. Naturalmente si è trattato di una simpatica fiction che ha appassionato i numerosi presenti e forse, chi può negarlo o affermarlo, anche il bosco, il sottobosco e gli animali presenti nell'intatto ambiente naturale del Parco che potrebbero ricordare l'effetto dell'antica battaglia fissato nel loro Dna, ammesso che essa sia realmente avvenuta in questo luogo o invece, come sostengono parecchi autori, nella zona di Arpaia e di Forchia. Certo l'indagine sulle Forche Caudine è ancora aperta e non definita e continua ad appassionare i sanniti. Ma comunque l'idea della manifestazione è stata interessante perché ha messo insieme storia antica e territorio in tutti i suoi aspetti ambientali ed enogastronomici ed è stata una buona occasione per il rilancio della zona e perciò la manifestazione è stata favorita dai sindaci di Solopaca, Melizzano, Tocco Caudio, ma soprattutto dal sindaco di Frasso Telesino, Massaro e da quello di CAUTANO Fuggi, nei cui territori comunali si trova la Piana di Prata. I legionari, guidati dal loro comandante, che impartiva ordini in un latino dialettale del tempo, hanno prodotto in movimento una serie di performances tra le quali la formazione della testuggine con i loro scudi per proteggersi dalle frecce nemiche. Tra i figuranti un solo guerriero sannita che in verità non sfigurava con il suo bellissimo costume e soprattutto con il suo sorriso sornione.